Visitare la laguna di Caorle e i suoi casoni.
Caorle è uno dei miei luoghi del cuore, una cartolina veneta dalla sabbia dorata e dai colori pastello, come vi ho già raccontato in questo articolo. Ma Caorle è anche storia, che affonda le sue radici nella tradizione dei pescatori, nel placido e rassicurante paesaggio della laguna veneta, è il dolce movimento di una barca che ti culla mentre gli occhi si colorano di azzurro.
Una delle esperienze da fare assolutamente a Caorle è una gita in barca ai casoni, partendo dal vecchio porticciolo e scivolando lentamente nella laguna, in quell’atmosfera calma e silenziosa che in passato ha conquistato anche Hemingway. Lo scrittore soggiornò qui durante le sue battute di caccia, ospite spesso del barone Franchetti, e proprio a questi luoghi dedicò alcune pagine del suo famoso libro “Di là dal fiume e tra gli alberi”.
Laguna di Caorle: cosa sono i casoni?
Ma cosa sono i casoni, simbolo della laguna di Caorle e della laguna veneta in generale? Sono le antiche abitazioni dei pescatori che si trasferivano qui durante la stagione invernale per pescare nella tranquilla laguna ed evitare il mare aperto. Hanno una caratteristica forma a capanna, il pavimento in terra battuta e il tetto spiovente, fatto di canne intrecciate e impermeabilizzato dal fumo del focolare che uscendo dalle fessure tra le canne crea una una specie di colla.
L’interno è un unico ambiente, come potete immaginare, dai colori caldi, fiocamente illuminato, che racconta storie di vita vissuta. Le reti da pesca alle pareti, qualche cianfrusaglia sparsa qua e là, il focolare.
Laguna di Caorle: visitare i casoni
Ogni giorno sono molte le barche che partono dal porticciolo del centro storico di Caorle per portare i turisti a scoprire la laguna e il suo ecosistema e la tappa principale di questi tour è proprio ai casoni. Tipicamente la sosta ai casoni dura circa un’ora e c’è tutto il tempo per scoprirne la bellezza, per provare ad immaginare una sera d’estate seduti a piedi scalzi davanti all’uscio, mentre le mani si muovono esperte rammendando una rete.
Visitare i casoni è un tuffo nella tradizione veneta e i pescatori sono sempre ben felici di raccontare qualche aneddoto e di far assaggiare agli ospiti una tazzina di caffè alle erbe (un po’ amaro a dire il vero, ma dal gusto intenso, promosso).
Quattro barche risalivano il canale principale verso la grande laguna a nord…Spuntò l’alba prima che giungessero alla botte di doghe di quercia immersa nel fondo della laguna… il cacciatore…scese nella botte e il barcaiolo gli porse i due fucili… Ora c’era più luce e il cacciatore … riuscì a vedere il contorno basso della punta di là della laguna…più oltre c’era ancora palude ed infine il mare aperto […] Osservò il cielo rischiararsi oltre il lungo margine della palude e vide in lontananza le montagne coperte di neve. Il colonnello udì uno sparo alle spalle dove sapeva che non c’erano appostamenti e voltò il capo a guardare di là della laguna gelata la lontana spiaggia coperta di falascò. Volavano alti nel cielo i germani reali e i codoni si alzavano all’improvviso dai canneti verso spazi eterni; guizzava il cefalo a mezz’aria ricadendo nell’acqua e le anatre si perdevano nei giochi di ali e di luci.
(E. Hemingway)
Bellissimo articolo…mi hai convinta! verso la tarda primavera voglio andarci!
Grazie mille Michela, sono sicura che ti piacerà!