..se qualcuno dovesse passare un solo giorno in Sicilia e chiedesse “cosa bisogna vedere?” risponderei senza esitazione “Taormina!”.. (Guy de Maupassant)
Da anni volevo visitare Taormina e finalmente quest’estate ce l’ho fatta. Non avrei potuto ricevere un benvenuto migliore nel primo giorno del nostro tour in Sicilia, tra stradine acciottolate, profumo di limoni, balconi talmente zeppi di vasi, piante e fiori che ancora adesso mi chiedo come facciano le persone a trovare lo spazio per affacciarvisi. È come se tentassero di ricreare tutta la magia della Sicilia in un solo angolo.
Ma andiamo con ordine. Arrivando in macchina il primo dilemma che ci siamo posti è stato dove parcheggiare. Appena fuori dal centro storico ci sono due parcheggi multipiano, Porta Catania e Lumbi. Noi abbiamo scelto il Porta Catania, perché è a pochi passi da Corso Umberto, il salotto di Taormina. Ovviamente non è a buon prezzo, ma d’altronde questa è una delle zone più belle d’Italia e d’Europa, quindi l’avevamo già messo in programma. Giusto il tempo di lasciare i bagagli in hotel e siamo usciti a scoprire la città.
Cosa vedere a Taormina: il centro storico
Il centro storico di Taormina si estende essenzialmente lungo Corso Umberto, completamente pedonale, racchiuso a sud da Porta Catania e a nord da Porta Messina. La nostra passeggiata è partita proprio da Porta Catania, non appena l’ho oltrepassata sono stata rapita da porcellane coloratissime, pizzi e merletti, profumo di pasta di mandorle e di agrumi, tracce di storia.
Bastano poche decine di metri per arrivare al Duomo medievale, dedicato a San Nicola di Bari, ambitissimo per i matrimoni (ogni volta che ho provato a tornare per fare una foto, c’era sempre una sposa davanti!!).
Altri pochi passi e si raggiunge la Porta di Mezzo, dove si erge la Torre dell’Orologio e da cui si ha una vista sul viale principale che toglie il fiato già al primo impatto. Piazza IX Aprile, con il suo Belvedere, vale da sola la visita di Taormina: da un lato il mare, alle spalle l’ex chiesa di Sant’Agostino e la scalinata che porta alla chiesa di San Giuseppe. Non so quante foto ho fatto da questa “terrazza”, ho scattato in ogni momento della giornata, alle prime luci dell’alba, a mezzogiorno, al tramonto e alla sera!
Continuando su Corso Umberto è un susseguirsi di negozi, pasticcerie, ristoranti, hotel, angolini caratteristici, stradine laterali che salgono e scendono e regalano altri nuovi e affascinanti scorci. Tavolini in legno che affollano le scalinate, bancarelle di arance e limoni, vetrine in cui fanno bella mostra cannoli golosissimi. Impossibile resistere alla voglia di assaggiarne subito uno.
Siamo arrivati fino alla chiesa di Santa Caterina e a Palazzo Corvaja. Siamo entrati nel cortile interno, per osservarne meglio i dettagli, le facciate in pietra e la merlatura sulla cima. Questo palazzo è uno dei più importanti di Taormina. Nel 1411 è stato sede del Parlamento Siciliano e successivamente è stato abitato dalla famiglia Corvaja che gli ha dato il nome. Oggi ospita il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari.
Da qui, proprio da Piazza Santa Caterina, parte la via che porta all’area greco-romana di Taormina, verso il Teatro Greco.
Cosa vedere a Taormina: il Teatro Greco
Il Teatro Greco di Taormina è il secondo teatro classico più grande della Sicilia, di origine greca, adibito in origine a rappresentazioni teatrali e ricostruito successivamente dai romani come arena per le lotte tra gladiatori. Noi l’abbiamo visitato la mattina presto, ci siamo presentati alla biglietteria pochi minuti prima dell’apertura e siamo riusciti a visitarlo in quasi completa solitudine. Vi consiglio caldamente di fare lo stesso, perché passeggiare nel teatro senza decine di turisti attorno e potersi fermare ad ammirare il mare in silenzio dall’alto vale tutto il prezzo del biglietto. Le uniche note stonate riguardano purtroppo la manutenzione e la pulizia, tutt’altro che impeccabili, ma questa è un’altra storia.
Cosa vedere nei dintorni di Taormina: Isola Bella
Da Taormina, con l’autobus o con la comodissima funivia, si può raggiungere in un paio di minuti la baia di Mazzarò, divisa dalla baia di Isola Bella dal promontorio roccioso di Sant’Andrea. Dalla strada si scende tramite una scalinata, lungo la quale ci sono numerosi veditori ambulanti che, tra le altre cose, vendono anche le classiche calzature in gomma, assolutamente necessarie per camminare sulla spiaggia di Isola Bella, tutta sassi e pietre.
Questo tratto di costa vanta un’acqua tra le più belle e limpide che abbia mai visto, e infatti è sempre affollatissimo. Quindi l’unico modo per trovare un po’ di spazio è quello di arrivare al mattino presto. È possibile fermarsi in uno degli stabilimenti balneari della baia di Mazzarò, dove la spiaggia è di sabbia mista a sassolini, oppure nella spiaggia libera di Isola Bella, pietrosa come vi ho detto poco fa. Isola Bella è un isolotto ricoperto di scogli e vegetazione, una bellissima riserva naturale (visitabile solo a pagamento), collegata alla terraferma da una sottile striscia di sabbia che appare e scompare accompagnando la marea. Per la sua bellezza è anche detta la “perla del Mediterraneo”.