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Visitare la Death Valley: cosa vedere e come organizzare la visita

Scritto da Silvia

Parchi americani: visitare la Death Valley, il luogo più caldo del pianeta. Itinerario tra i punti più belli e consigli utili per organizzare al meglio la visita.

Formazioni rocciose, pianure saline, canyon modellati dal tempo e morbide dune di sabbia. Un paesaggio dai colori delicati ma estremo e inospitale, che in passato ha rappresentato un ostacolo invalicabile per minatori ed emigranti e che ora è un Parco Nazionale visitabile e una delle tappe principali di qualsiasi itinerario tra California e Nevada. I nativi americani lo chiamavano Tomesha, cioè “il luogo dove la terra brucia”. Qui infatti le temperatura in estate superano facilmente i 50º e l’ocra delle rocce sembra infiammarsi al solo sguardo.

Il parco della Death Valley si estende essenzialmente in California e per una piccola parte in Nevada, per una lunghezza complessiva di 225km, e può essere visitato in auto, scegliendo in base alla temperatura quali tratti percorrere eventualmente a piedi.

 

Cosa vedere alla Death Valley

L’itinerario che vi propongo parte da Death Valley Junction, dall’ingresso sud del parco, e si snoda per quasi ottanta miglia. È fattibile in auto senza alcun problema, perché le strade sono in ottime condizioni, perfettamente asfaltate. Ad ogni tappa potrete decidere o meno di fermarvi per una breve escursione o anche solo per ammirare il panorama.

visitare la death valley - cosa vedere

Noi abbiamo dedicato alla visita quasi un’intera giornata, limitando però le escursioni perché in pieno agosto le temperature possono essere proibitive e non è il caso di essere incoscienti. Più volte mi è sembrato che le narici andassero a fuoco per il solo fatto di aver respirato. L’aria calda è come un phon puntato in piena faccia, il suolo è incandescente e dopo pochi minuti all’aperto senza bere si sente la pelle che inizia a disidratarsi. In vita mia non ho mai provato niente di simile, ma ad essere sincera non ho mai neppure visto un luogo così perfetto.

 

Zabriskie Point

Il primo punto panoramico è Zabriskie Point, a circa una mezz’ora di auto da Death Valley Junction. Si può parcheggiare nella piazzola e salire a piedi lungo il breve sentiero che porta in cima. Sono sufficienti pochi minuti per arrivare a godere di una delle viste più belle della Death Valley. Uno scenario desertico, risultato del prosciugamento naturale del lago che sorgeva in quest’area in passato e che sul proprio fondale aveva accumulato detriti rocciosi, ghiaia, ceneri vulcaniche e sedimenti salini. Con il passare del tempo l’azione erosiva degli agenti atmosferici ha modellato questi materiali, dando origine ad uno scenario quasi collinare. Bianco e giallo i colori dominanti, una distesa morbida che si estende a perdita d’occhio.

 

Badwater Basin

Il bacino di sale della Death Valley è il punto più basso dell’America Settentrionale, a 86mt sotto il livello del mare, ed è anche il più caldo. Qui la temperatura del suolo è del cinquanta per cento più alta di quella dell’aria e a volte, per averne una dimostrazione, alcuni turisti appoggiano per terra delle uova, che friggono immediatamente. Se non l’avessi visto con i miei occhi probabilmente non ci avrei creduto, sono bastati un paio di minuti per ottenere una frittata!

È possibile avventurarsi a piedi all’interno del Badwater Basin sfruttando per il primo tratto la passerella di legno e proseguendo poi sopra a quest’infinita distesa di cristalli di sale.

 

Devil’s Golf Course

Questo tratto della Death Valley è noto come “campo da golf del diavolo”, perché si dice che solo il diavolo potrebbe giocare su una superficie così aspra. Una distesa di sale e ghiaia, risultato dell’evaporazione dei laghi che ricoprivano la zona fino a duemila anni fa. Gli sbalzi di temperatura dovuti all’escursione termica fanno continuamente contrarre e allargare i cristalli di sale e l’umidità superficiale che evapora ne crea sempre di nuovi, riconoscibili dal colore più chiaro.

 

Artist’s Palette

Un susseguirsi di colline multicolore, originate da depositi minerali e ceneri vulcaniche. È possibile ammirarle percorrendo in auto la Artist’s Palette Drive, la strada panoramica che le attraversa. Si tratta di una strada a senso unico che vi farà letteralmente sfiorare le rocce, tra salite e discese, uno dei percorsi più spettacolari dell’intera Death Valley. Il momento migliore per percorrere la Artist’s Palette Drive è il pomeriggio, perché la luce del sole rende più intensi i colori.

 

Mesquite Flat Sand Dunes

Per concludere questo itinerario attraverso la Death Valley, vi parlo della zona in assoluto più bella della parte settentrionale del parco, quella delle dune di sabbia di Mesquite Flat. Uno scenario di pura magia che si estende per circa  36km quadrati. Dune dalla classica forma a mezzaluna, arbusti desertici e formazioni rocciose sullo sfondo, sembra di essere all’interno di un quadro. Uno dei miei ricordi più belli della visita alla Death Valley è proprio legato a questa zona, a quando ho affondato i piedi in questa sabbia morbida, lasciando vagare lo sguardo tra le dune ondulate.

 

 

Informazioni pratiche per visitare la Death Valley

  • Ingresso – L’ingresso alla Death Valley costa 25$ a veicolo ed è valido per una settimana, se invece avete l’Annual Pass l’ingresso è compreso.

  • Acqua – Come vi ho detto più volte, all’interno della Death Valley il caldo è torrido, soprattutto nei mesi estivi. Munitevi quindi di un’abbondante scorta d’acqua e non sognatevi per nessun motivo di scendere dall’auto senza cappello in testa e senza acqua al seguito.

  • AutoVerificate preventivamente che la macchina sia in perfette condizioni (pneumatici, acqua nel serbatoio, aria condizionata) e fate il pieno prima di visitare la Death Valley, perché all’interno del parco ci sono solo tre punti in cui poter fare benzina (Furnace Creek, Panamint Springs e Stovepipe Wells).

  • Aree di sosta – Se volete fermarvi e rinfrescarvi un po’, io vi consiglio Furnace Creek Ranch, dove c’è anche un ristorante dai prezzi abbastanza economici. Altre aree di sosta sono a Panamint Springs e Stovepipe Wells.

  • Buon senso – Ci sono panorami che vi faranno venire voglia di attardarvi un po’ più del previsto, percorsi che vi verrà voglia di fare a piedi nonostante il caldo. Ecco, il buon senso prima di tutto, anche perché ci sono molte aree in cui il segnale cellulare è inesistente e potrebbe passare del tempo prima di incrociare dei rangers in caso di necessità.

Vi consiglio infine di dare un’occhiata anche al sito ufficiale, in cui potete trovare molte altre informazioni.

 

10 Commenti

  • Non smettere mai di scrivere degli USA Silvia, ti prego! C’è come una magia nelle tue parole. Una sorta di corrente di collegamento continuo, di amore eterno, che scorre fra te e loro. E a me, viaggiatrice, viene subito una gran voglia di partire.
    La Death Valley, un sogno… si, un sogno che realizzerò. Non sarà l’estate 2018, molto probabilmente quella del 2020, ma intanto leggo e lascio andare la fantasia, vagare la mente. Poi, quando verrà il momento, saprò anche dove trovare i consigli giusti .
    Ho una curiosità, però, una domanda che voglio farti subito. Se già hai dato questa informazione ti chiedo scusa, ma la mia memoria fa schifo. Ho sentito tanto parlare dell’Annual Pass e so che molti, al rientro dal viaggio, lo mettono in vendita a prezzi inferiori, in modo tale da usare un solo pass per più auto, riassorbendo parte della spesa. Voi come vi siete mossi in tal senso? Avete preso il pass da un precedente viaggiatore, oppure lo avete acquistato nuovo sul posto? Successivamente lo avete rivenduto?
    Un bacione Silvia. Buon lunedì,
    Claudia B.

    • Cara Claudia, non potrei smettere neppure se volessi perché ho un pezzo di cuore che è rimasto negli Stati Uniti e scrivendone lo sento vicino!
      Ti confermo che l’Annual Pass si può rivendere, noi personalmente l’abbiamo comprato sul posto (per la precisione a San Francisco) e ora lo conservo come un prezioso ricordo! 🙂 Sono super felice che tu stia pensando alla costa occidentale per il futuro, non posso che appoggiarti!
      La Death Valley è uno di quei luoghi da vivere almeno una volta nella vita secondo me, è un territorio che mette alla prova fisicamente ma che emoziona davvero tanto!
      Un abbraccione!

  • Ciao Silvia, che foto stupende e che splendida guida!
    Noi ormai non vediamo l’ora di partire, manca poco: ad inizio maggio saremo a Los Angeles e verso la metà del mese nella Death Valley. Abbiamo programmato di visitarla in giornata, raggiungendola da Las Vegas al mattino presto, per poi proseguire in direzione ovest, verso il Sequoia National Park che ci attende il giorno successivo. L’unica cosa per cui ci pentiamo di non aver prenotato una sistemazione all’interno della Death Valley è perderci, o quantomeno non assaporarlo come vorremmo, il tramonto tra le dune di Zabriskie Point.
    Tu hai dormito in zona?
    Un caro saluto e grazie per aver condiviso la tua esperienza! 🙂

    • Grazie mille ragazzi, gentilissimi!
      Anche noi siamo partiti da Las Vegas al mattino presto e abbiamo visitato la Death Valley in giornata, Ci siamo fermati a dormire a Mammoth Lakes (anche se non è proprio dieto l’angolo, infatti siamo arrivati di notte!), per essere comodi il giorno successivo allo Yosemite NP. Che bello, manca poco alla vostra partenza, non sapete quanto vi invidio (in senso buono ovviamente!), tornerei negli States anche domani se potessi! Divertitevi e innamoratevi di questa terra pazzesca, vi seguirò con piacere!
      Un abbraccio

  • Mi riallaccio al commento che ho lasciato sul post precedente: davvero incredibile la varietà di parchi, pazzesca. E tra tutte le meraviglie che ci hai descritto (dimmi che ce ne sono altre, perché quando scrivi di USA è pura poesia), questa probabilmente è quella che mi ha colpito di più. Soffro terribilmente il caldo, sono stata in Egitto in piena estate anche nel deserto e il phon sparato in faccia so benissimo cosa sia, ma credo che per un luogo simile mi “cuocerei” stile uovo molto volentieri.
    Potresti scrivere una guida Silvia, seriamente! Bravissima :*

    • Mi fai arrossire, sei troppo buona Celeste!! :-*
      Ti confermo che la Death Valley è strepitosa, diversa da qualsiasi altra cosa si possa aver visto. Anch’io soffro tantissimo il caldo ed ero davvero convinta che mi sarei sciolta, ma come dici tu per certi luoghi vale la pena! Un’esperienza da fare, sotto tutti i punti di vista!
      Grazie di essere passata e dei complimenti, un bacione!

  • Oddio la Death Valley….che ricordi meravigliosi, qui ho visto un tramonto ed un’alba che avevano dell’incredibile. Io purtroppo non ho visto il campo da golf del diavolo, quello me lo sono proprio perso; in compenso mi rotolata sulle dune, continuando a seminare sabbia nei giorni a venire, addirittura fino a San Francisco. Ma soprattutto senza pensare che potevo beccare una serpe durante il mio rotolare, il panico che mi è venuto dopo non sto nemmeno a raccontarlo. Però, nel 2009, non ricordo di aver pagato tasse per l’accesso al parco… ed ora si scoprì che sono ricercata dalla CIA perchè entrata di straforo ahahahahah

    • Ahahahahahah, beh se avevi l’Annual Pass vai serena!
      Io non ho mai toccato sabbia più rovente, pensa che sulle dune di Mesquite Flat si sono fuse le infradito.. Comunque sei stata coraggiosa a rotolarti, oltre ai serpenti io credo che avrei rischiato di friggere 🙂
      Della Death Valley ho un ricordo vividissimo, se ci penso mi sembra di sentire ancora l’aria calda in faccia e di vedere il cielo azzurrissimo. Che voglia di tornare!

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