Salvation Mountain è il luogo più strano e surreale che ci sia capitato di vedere durante il nostro viaggio tra California e Parchi dell’Ovest. Una vera e propria montagna artificiale che si trova nel deserto della California meridionale, a poche miglia dal lago Salton e a circa un’ora di macchina dal Joshua Tree National Park. Una costruzione colorata che spicca nel deserto e che è possibile visitare gratuitamente.
Salvation Mountain è opera di Leonard Knight, un veterano di guerra originario del Vermont, che dedicò quasi trent’anni della propria vita alla realizzazione di questo tributo all’amore e a Dio. Fu lo stesso Knight a raccontare che all’età di 36 anni ebbe un’illuminazione che lo portò a sentire il desiderio di diffondere un messaggio di pace e amore universale. Si stabilì quindi a Slab City, una sorta di accampamento di nomadi e hippie, e abitando all’interno della sua automobile, iniziò a lavorare alla costruzione di Salvation Mountain e continuò a vivere qui fino a quando le sue condizioni di salute glielo consentirono.
Ma cos’è nello specifico Salvation Mountain? Si tratta di una montagna di paglia e mattoni di argilla completamente dipinta, unica al mondo nel suo genere. Un inno all’amore che si estende dal mare blu della base al cuore rosso del mezzo alla sommità, ricordando che “God is Love”.
Non solo simboli e scritture religiose e bibliche, ma anche fiori, alberi, cascate, un coloratissimo mondo hippie. Le tinte brillanti, le rappresentazioni stilizzate degli oggetti, i rimandi alla natura, tutto contribuisce a richiamare l’innocenza e la spensieratezza dell’infanzia e delle favole. Un luogo utopico dove la guerra non esiste, dove tutto è rose e fiori, che risalta come un’isola felice nel deserto.
Siamo stati a Salvation Mountain circa un’ora, immergendoci in questa realtà fantastica. Siamo saliti in cima rispettando rigorosamente il sentiero tracciato, per non rovinare i colori, e poi abbiamo curiosato sotto gli archi, nei “cunicoli” e nelle piccole grotte. La sensazione che si prova è quella di stare in un sogno altrui, di camminare tra le pieghe della mente di Knight. Abbiamo camminato cercando di immaginare cosa avesse spinto l’autore a dedicare buona parte della sua vita a quest’opera, cercando di interpretare le sue emozioni, di capire fino in fondo la sua fede e il suo credo. Indipendentemente dalle riflessioni personali, il messaggio è veramente forte. Chi non vorrebbe pensare che l’amore vinca su tutto?
Alla base di Salvation Mountain ci sono anche dei coloratissimi veicoli, dipinti con lo stesso stile onirico e che raccontano lo stesso ideale. Decine e decine di barattoli di pittura acrilica, una tavolozza che fa venir voglia di prendere un pennello e disegnare. Un carretto, un motorino, due furgoncini, delle piccole opere d’arte che mi hanno fatto letteralmente perdere la testa. È come se, nelle intenzioni di Knight, qualsiasi cosa all’interno dell’area di Salvation Mountain dovesse comunicare ai visitatori, contribuendo al messaggio complessivo. Bellissimo!
Per concludere, vi segnalo che Salvation Mountain appare anche nel famoso film di Sean Penn “Into the wild”, in cui potete vedere lo stesso Leonard Knight che recita un cammeo interpretando sé stesso. Ecco qui il link di Youtube.
Come arrivare a Salvation Mountain
Salvation Mountain sorge nel bel mezzo del deserto, nel sud della California, a circa un’ora di macchina dal Joshua Tree National Park, come vi ho accennato all’inizio. Vi consiglio di impostare sul navigatore la cittadina di Niland e da lì di proseguire lungo Beal Road. Dopo un paio di miglia vederete sulla vostra destra l’inconfondibile profilo di Salvation Mountain.